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30 AGOSTO: MUAMMAR GHEDDAFI TORNA A ROMA

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LIBYA-ITALY-KADHAFI-BERLUSCONI

Nuovo show di Gheddafi a Roma, sì, perchè Gheddafi verrà a Roma per festeggiare il secondo anniversario del cosiddetto trattato di Bengasi, trattato di amicizia tra la Libia e l’Italia sottoscritto dai due paesi nell’estate del 2008. L’ultima volta che Gheddafi venne in Italia fu una spettacolo a metà tra il tragico e il comico...
Questo uomo è un sanguinario dittatore ed oppressore del suo popolo da 40 anni
Questo uomo ha organizzato cellule terroristiche e attentati in occidente
Questo uomo ci ha sparato un paio di missili a Lampedusa
Questo uomo non sa nemmeno cosa siano i diritti civili
Questo uomo ha preteso che suo figlio giocasse in serie A
Questo uomo viene a Roma e disserta lungamente sul ruolo della donna dopo aver reclutato 250 ragazze hostess
Questo uomo è capace di tenere il potere da quarant'anni e di far ballare alla sua danza un occidente che disprezza.
Mentre tutti i leader del mondo cercano l'amicizia e la stima della Merkel o di Obama.. Ebbene sì, il partner prescelto dal nostro premier è il colonnello Gheddafi, a cui regaliamo 5miliardi di dollari, in cambio di cosa? Di nessuna sicurezza sui diritti umani dei cittadini libici.
IL VIDEO LO DIMOSTRA IN MODO ECLATANTE:


E' facile vedere Berlusconi in compagnia del colonnello.........
E' normale che lui e S.B. siano diventati sodali: era già previsto nelle Sacre Scritture
Berlusconi e Gheddafi sono infatti soci nella proprietà di Quinta Communication, che a sua volta concorre insieme alla stessa Fininvest nella proprietà di Nessma TV. Che è una televisione piuttosto controversa: è quella alla quale lo stesso Berlusconi disse che il suo governo ha l’obiettivo di "aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia" e "dare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli e la possibilità di un benessere che significa anche la salute, l’apertura di tutti i nostri ospedali per le loro necessità" (c’è da augurarsi che nessuno in Tunisia gli abbia creduto, ma difficilmente sarà andata così). Ed è quella finita qualche mese fa in una grossa polemica col governo algerino, per una questione di concessioni e licenze. Secondo il giornalista del Guardian John Hooper, un anno dopo le cose non sono cambiate. “Non è stata fatta chiarezza sui loro rapporti”, ha detto all’Unità.


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